Vivevo da pochi giorni all’hotel Klara a Stoccolma. Mi ero trasferita con pochi bagagli, tanti blocchi su cui disegnare, matite, colori e una vecchia Polaroid SX 70. Occhiali da sole è una parrucca a caschetto biondo cenere. Certi fardelli vanno lasciati indietro, consapevoli del peso che hanno avuto, ma alleggeriti finché diventino il più possibile simili a un bagaglio a mano. Sentirsi a casa ovunque è un’attitudine, per altri è una conquista. Io appartenevo alla seconda. Lasciare la vecchia casa, la città , i punti fermi, gli affetti era stata una scelta coraggiosa, ancor più quando ad aspettarti nel nord dell’Europa è un antiquario inospitale, forbito è molto taccagno che ti fa pesare la propria cultura e aggiungerei saccenza, ma che mi aveva commissionato un progetto così bello, che la sua voce nasale e quel olezzo di abiti mal lavati e naftalina, passava in secondo piano. Avrei dovuto riarredare l’hotel Klara, da cima a fondo. Che impresa! Che avventura! Ad accogliermi, fu la moglie del signor Johansson, che nello stringermi la mano e mostrandomi il mio alloggio, mi guardò con fare compassionevole, o ironico non saprei dirlo con precisione, e disse “lycka till.” Letteralmente il nostro ‘in bocca al lupo’ italiano . Rimasi li, un po’, in silenzio. Era un’occasione, una sorta di rivincita, un nuovo inizio, una sfida e un’avventura. E per una come me, in quel momento non c’era niente di meglio. Ricominciare. Gli inizi sono le cose migliori di tutte le storie, dei rapporti, dei progetti. Non mi restava che iniziare a disegnare. È così cominciai. #newera #leggerezzacurrentmood #imcoming

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セミクチュールのインスタグラム(erikasenzacouture) - 2月20日 05時38分


Vivevo da pochi giorni all’hotel Klara a Stoccolma.
Mi ero trasferita con pochi bagagli, tanti blocchi su cui disegnare, matite, colori e una vecchia Polaroid SX 70.
Occhiali da sole è una parrucca a caschetto biondo cenere.
Certi fardelli vanno lasciati indietro, consapevoli del peso che hanno avuto, ma alleggeriti finché diventino il più possibile simili a un bagaglio a mano.
Sentirsi a casa ovunque è un’attitudine, per altri è una conquista.
Io appartenevo alla seconda.
Lasciare la vecchia casa, la città , i punti fermi, gli affetti era stata una scelta coraggiosa, ancor più quando ad aspettarti nel nord dell’Europa è un antiquario inospitale, forbito è molto taccagno che ti fa pesare la propria cultura e aggiungerei saccenza, ma che mi aveva commissionato un progetto così bello, che la sua voce nasale e quel olezzo di abiti mal lavati e naftalina, passava in secondo piano.
Avrei dovuto riarredare l’hotel Klara, da cima a fondo.
Che impresa! Che avventura!
Ad accogliermi, fu la moglie del signor Johansson, che nello stringermi la mano e mostrandomi il mio alloggio, mi guardò con fare compassionevole, o ironico non saprei dirlo con precisione, e disse “lycka till.” Letteralmente il nostro ‘in bocca al lupo’ italiano .
Rimasi li, un po’, in silenzio.
Era un’occasione, una sorta di rivincita, un nuovo inizio, una sfida e un’avventura.
E per una come me, in quel momento non c’era niente di meglio. Ricominciare.
Gli inizi sono le cose migliori di tutte le storie, dei rapporti, dei progetti.
Non mi restava che iniziare a disegnare.
È così cominciai.
#newera #leggerezzacurrentmood #imcoming


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2019/2/20

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